CASA ALLA VELA: UN MODELLO DI COHOUSING

È con piacere che vi segnaliamo che Casa alla Vela è uno dei quattro progetti di cohousing selezionati tra quelli di valore all’interno una pubblicazione internazionale che si occupa di progettazione architettonica in contesti di innovazione residenziale, comunità che invecchiano e ambienti sanitari.

All’interno di società che vedono sempre più in aumento la percentuale di popolazione anziana (in primis quella italiana) nasce l’esigenza di pensare a nuovi modelli di vita che combinino dignità, autonomia e cure adeguate. Questo è l’obiettivo che si pone anche l’esperienza di Casa alla Vela, che ha in sé una connotazione in più: l’intergenerazionalità.

Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo nel quale viene presentata Casa alla Vela.

Architecture for Residential Care and Ageing Communities
Spaces for Dwelling and Healthcare
di Sten Gromark e Björn Andresson – Edito Routledge

Casa alla Vela

Casa alla Vela è un edificio di tre piani situato nella frazione Vela, periferia di Trento, nella parte nordest della regione alpina.

Il progetto è stato avviato nel 2014 e si occupa di cohousing intergenerazionale. Le persone che risiedono negli appartamenti sono anziani parzialmente autonomi e studenti dell’Università di Trento. Cinque persone over 80 e sei studenti tra i 20 e i 30 anni abitano nell’edificio. A questi si aggiungono due assistenti familiari che supportano i residenti non autonomi. La rete di supporto include inoltre servizi di trasporto, animazione culturale e sociale, e operatori sanitari.

Gli anziani sono alloggiati in due appartamenti, il terzo è dedicato agli studenti. Particolare attenzione è stata posta nell’organizzare gli spazi per trovare il giusto equilibrio tra condivisione e il bisogno di privacy: gli studenti hanno stanze proprie e cucina separata, mentre gli anziani che vivono ai piani inferiori condividono spazi comuni al piano terra. Inoltre, ci sono bagni condivisi su ogni piano. Gli appartamenti sono senza barriere architettoniche e la presenza di alcune apparecchiature permette un’esperienza abitativa sicura (es. sensori di rilevamento di caduta). Gli spazi sono accoglienti e amichevoli e le stanze possono essere arredate e addobbate da ogni residente.

La Cooperativa sociale “SAD” è la proprietaria dell’edificio, ne ha  finanziato la ristrutturazione e gestisce il progetto anche grazie al supporto di alcune organizzazioni di volontari attive nella zona. Per permanere in una stanza di uno degli appartamenti, gli anziani residenti condividono i costi di affitto, spese, cibo e remunerazione degli assistenti familiari. Dall’altro lato, gli studenti offrono alcune ore del loro tempo come volontari con gli anziani e pagano un affitto ridotto. Possono inoltre diminuire ancora i costi della loro permanenza svolgendo ulteriori compiti utili per la Casa, guadagnando un compenso.

Nel 2015 il progetto “Casa alla Vela” è stato menzionato in una pubblicazione della United Nations Economic Commision for Europe (UNECE, 2015) tra le migliori 11 buone prassi europee nel campo delle politiche sociali e, nello specifico, tra le strategie di cura innovative per la popolazione anziana.

Articolo pubblicato il 11/02/2021

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